- Che cos’è la carenza di magnesio?
- Quali condizioni predispongono alla carenza di magnesio?
- Dose giornaliera raccomandata di magnesio
- Quali sintomi può causare una carenza?
- Test di laboratorio e valori di riferimento in caso di carenza di magnesio
- Perché è importante agire tempestivamente?
- Domande frequenti
Il magnesio è tra i minerali più importanti per il normale funzionamento dell’organismo umano. Partecipa a oltre 300 reazioni enzimatiche, sostiene la funzione muscolare e la funzione nervosa, regola la pressione sanguigna e contribuisce alla salute delle ossa.
Tuttavia, la carenza di magnesio spesso passa inosservata o viene confusa con altre condizioni. In questo articolo esamineremo i principali sintomi che possono suggerire che il vostro corpo soffre di una carenza di magnesio— e perché non dovreste ignorarli.
Che cos’è la carenza di magnesio?

La carenza di magnesio è una condizione in cui la concentrazione sierica di magnesioscendesotto il minimo fisiologico di 0,75 mmol/L (1,8 mg/dL). Questa alterazione può influire negativamente su numerose funzioni vitali dell’organismo.
Tra queste possiamo citare l’eccitabilità neuromuscolare, il ritmo cardiaco, l’equilibrio elettrolitico, nonché molti altri problemi di salute di cui parleremo oggi.
Quali condizioni predispongono alla carenza di magnesio?
La carenza di magnesio può essere provocata da un ampio spettro di condizioni e fattori. Alcune di esse sono comuni e ben note, mentre altre rimangono poco riconosciute nella pratica clinica a causa della loro minore frequenza, sebbene comportino anch’esse un rischio significativo. Ecco i principali gruppi, ordinati per frequenza e significato clinico:
Condizioni frequenti

Dieta incompleta e squilibrata
Una dieta con scarso contenuto di magnesio – frequente in presenza di consumo eccessivo di cibi industriali poveri di minerali – è una causa principale di lieve carenza cronica. Gruppi a rischio sono gli anziani, chi segue diete rigorose e le persone con disturbi alimentari, e anche l’individuo moderno medio, specialmente nei paesi sviluppati.
Attività fisica intensa e stress termico
Atleti professionisti e persone esposte a calore prolungato ostress fisico, possono perdere quantità significative di magnesio tramite il sudore. In assenza di un adeguato recupero, questo conduce a una carenza cumulativa.
Abuso cronico di alcol
L’alcol contemporaneamente riduce l’assorbimento intestinale del magnesio, aumenta le sue perdite tramite le urine e spesso è accompagnato da alimentazione carente. Il consumo cronico di alcol è un fattore di rischio classico per grave ipomagnesiemia e un problema frequente nei paesi con alto consumo pro capite di alcol.
Uso prolungato di diuretici
I diuretici tiazidici e dell’ansa (es. furosemide, idroclorotiazide) aumentano l’escrezione renale del magnesio. Pazienti con ipertensione, insufficienza cardiaca o cirrosi, spesso sottoposti a tale terapia, richiedono un monitoraggio regolare degli elettroliti e spesso necessitano di un’integrazione di magnesio.
Perdite gastrointestinali
Diarrea cronica, vomito, o malattie correlate a assorbimento compromesso(es. celiachia, malattia di Crohn, pancreatite cronica), portano a perdite significative o a capacità di riassorbimento insufficiente.
Diabete mellito di tipo 2

Il diabete non controllato è associato a un’aumentata escrezione di magnesio come conseguenza della diuresi osmotica. Inoltre, la resistenza all’insulina compromette la distribuzione intracellulare del magnesio, il che può aggravare la situazione clinica.
Uso prolungato di inibitori della pompa protonica (IPP)
L’assunzione di IPP come omeprazolo o pantoprazolo per oltre 12 mesi può sopprimere il trasporto del magnesio nell’intestino. Questo è un effetto collaterale ben documentato, ma spesso trascurato, soprattutto nei pazienti polifarmacizzati.
Interventi chirurgici
La rimozione (resezioni) di una grande parte dell’intestino tenue porta a una ridotta assorbimento di numerose sostanze nutritive e minerali, incluso il magnesio.
Condizioni più specifiche e meno riconosciute
Sindrome da refeeding (refeeding syndrome)
Un’improvvisa ripresa della nutrizione dopo digiuno prolungato o grave malnutrizione porta a un rapido ingresso del magnesio nelle cellule e a un calo critico dei livelli sierici. Questo è particolarmente pericoloso nei pazienti con anoressia o dopo un intenso trattamento ospedaliero.
Tubulopatie ipermagnesiuriche
Malattie ereditarie come la sindrome di Gitelman o Barttercausano un riassorbimento alterato del magnesio nei tubuli renali. Spesso si manifestano con squilibri elettrolitici, debolezza muscolare e maggiore rischio di aritmie.
Iperparatiroidismo e malattie maligne con riassorbimento osseo
Queste condizioni alterano l’omeostasi minerale e possono modificare l’equilibrio del magnesio. In oncologia la carenza di magnesio può essere provocata anche da agenti chemioterapici come cisplatino o ifosfamide a causa del disturbo dell’assorbimento intestinale e altri meccanismi.
Dose giornaliera raccomandata di magnesio
L’assunzione giornaliera raccomandata (Recommended Dietary Allowance – RDA)di magnesio dipende dall’età, dal sesso e dallo stato fisiologico dell’individuo.
I dati riportati di seguito si basano sulle raccomandazioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dell’Istituto di Medicina degli Stati Uniti (IOM):
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Gruppo di popolazione |
Assunzione giornaliera raccomandata (mg/giorno) |
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Uomini (19–30 anni) |
400 mg |
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Uomini (31+ anni) |
420 mg |
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Donne (19–30 anni) |
310 mg |
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Donne (31+ anni) |
320 mg |
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Donne in gravidanza (18+ anni) |
350–360 mg |
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Donne in allattamento (18+ anni) |
310–320 mg |
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Bambini 9–13 anni |
240 mg |
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Adolescenti 14–18 anni (maschi) |
410 mg |
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Adolescenti 14–18 anni (femmine) |
360 mg |
Questi valori si riferiscono all’assunzione giornaliera totale, che include tutte le fonti – alimenti e integratori. Un’assunzione superiore al limite massimo attraverso soli integratori alimentari può causare sintomi gastrointestinali come diarrea, a causa della forma concentrata e dell’alterazione della pressione osmotica intestinale.
Quali sintomi può causare una carenza?

La carenza di magnesio può manifestarsi con un’ampia gamma di sintomi – da manifestazioni lievi e aspecifiche a gravi disturbi neuromuscolari e cardiovascolari. I sintomi si sviluppano spesso gradualmente e possono rimanere non riconosciuti per molto tempo.
I sintomi più comuni includono:
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Crampi e spasmi muscolari - uno dei segni più caratteristici della carenza – in particolare nei polpacci, piedi e mani. È legato a un’aumentata eccitabilità neuromuscolare in presenza di bassi livelli di magnesio. Tutti conoscono queste situazioni.
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Stanchezza e debolezza - la carenza di magnesio compromette il metabolismo energetico e la funzione mitocondriale, portando a stanchezza cronica e facile affaticabilità. Il sintomo può sovrapporsi o essere confuso con la disidratazione. Per questo motivo, spesso dopo l’assunzione di acqua con elettroliti e magnesio, i livelli di energia aumentano improvvisamente.
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Insonnia o sonno disturbato - il magnesio partecipa alla regolazione di neurotrasmettitori come il GABA, responsabili del sonno. La sua carenza può causare disturbi del sonno, come difficoltà ad addormentarsi o sonno irrequieto.
Mal di testa e emicranie - la carenza di magnesio è associata a un aumento del rischio di emicrania e cefalee tensionali, per via dei suoi effetti sui vasi sanguigni e sull’equilibrio dei neurotrasmettitori. -
Capogiri e vertigini - in caso di carenza più grave si possono osservare disturbi dell’equilibrio, sensazione di instabilità e vertigini, anche se non sempre evidenti nella pratica clinica. Più comuni nei gruppi a rischio citati in precedenza.
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“Nebbia mentale” e difficoltà di concentrazione - possono essere compromessi attenzione, memoria a breve termine e capacità di concentrazione, per via del ruolo del magnesio nella conduzione nervosa e nella funzione cerebrale.

Altri possibili sintomi:
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Nervosismo, irritabilità e ansia - il magnesio modula la risposta dell’organismo allo stress. Livelli bassi sono spesso associati a maggiore eccitabilità nervosa e sensazione di tensione.
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Palpitazioni e aritmie - con carenza da moderata a grave si possono verificare battiti irregolari o altri disturbi del ritmo, comprese extrasistoli e tachicardia.
Formicolii e sensazione di spilli – il sistema nervoso periferico soffre anch’esso in caso di carenza di magnesio, il che può portare a parestesie. -
Stitichezza - il magnesio favorisce la peristalsi intestinale e, in caso di carenza, può comparire una tendenza alla stitichezza, fenomeno tutt’altro che raro.
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Contrazioni muscolari frequenti (fascicolazioni) - leggeri spasmi al viso, palpebre o arti sono spesso un segno precoce di bassi livelli di magnesio, esperienza comune soprattutto dopo una “serata pesante” o una lunga giornata al sole.
Test di laboratorio e valori di riferimento in caso di carenza di magnesio
Esistono diversi metodi (test) per misurare i livelli di magnesio nell’organismo, anche se nella pratica clinica si utilizza principalmente il primo metodo. Vediamo anche gli altri.
1. Magnesio sierico (magnesio totale nel siero)
È il test più comunemente utilizzato. Riflette circa l’1% del magnesio totale corporeo, poiché il resto si trova nei depositi in ossa, muscoli e cellule del sangue.
I valori di questo parametro nei casi lievi e cronici possono restare nella norma, nonostante una carenza nei tessuti, a causa dei meccanismi compensatori dell’organismo e del tentativo di mantenere l’omeostasi del sangue.
Si considerano sani i seguenti valori di riferimento: 0,75 – 0,95 mmol/L (o 1,8 – 2,3 mg/dL). Al contrario, in caso di carenza si assume generalmente un valore inferiore a 0,75 mmol/L (o < 1,8 mg/dL)
2. Magnesio nei globuli rossi (magnesio RBC)
Misura la concentrazione di magnesio nei globuli rossi. Più affidabile in caso di sospetta carenza cronica. - Valori di riferimento: 4,2 – 6,8 mg/dL
3. Magnesio nelle urine delle 24 ore
Utilizzato per valutare l’escrezione di magnesio e distinguere tra perdita renale e insufficiente apporto. - Valori di riferimento: 3 – 5 mmol/24 h (o 73 – 122 mg/24 h)
È importante sapere che:
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Se i valori sierici e l’escrezione urinaria sono bassi – è probabile una carenza dovuta a scarso apporto o malassorbimento.
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Se il magnesio sierico è basso e l’escrezione urinaria è alta – si sospetta una perdita renale.
4. Magnesio ionizzato

Questa è la frazione biologicamente attiva del magnesio. Viene misurato raramente, poiché richiede apparecchiature specializzate. - Valori di riferimento: 0,45 – 0,60 mmol/L
La misurazione del magnesio ionizzato è raccomandata in caso di:
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sospetto di carenza con magnesio sierico normale,
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pazienti critici (reparti di terapia intensiva),
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pazienti con gravi alterazioni elettrolitiche, aritmie resistenti di origine non chiara, sospetto di scarso assorbimento cellulare o squilibrio metabolico in caso di malattie croniche.
Viene utilizzato quando è necessaria una valutazione più precisa del magnesio biologicamente attivo.
Perché è importante agire tempestivamente?
L’identificazione e la correzione tempestiva della carenza di magnesio prevengono lo sviluppo di gravi complicazioni neuromuscolari, cardiovascolari e metaboliche, comprese aritmie, debolezza muscolare, affaticamento cronico e alterata regolazione del glucosio.
Mantenere i livelli di magnesio nella fascia alta dei valori di riferimento riduce significativamente il rischio di carenza e aumenta la capacità di compensazione dell’organismo durante situazioni di stress e condizioni con aumentata perdita o richiesta di magnesio, grazie a una maggiore riserva minerale nel corpo.
Domande frequenti

Che cos’è una carenza di magnesio?
È una condizione in cui i livelli di magnesio nell’organismo sono al di sotto della norma fisiologica e non sufficienti per il normale funzionamento delle cellule, del sistema nervoso e muscolare.
Quando si considera presente una carenza?
Quando i livelli sierici scendono sotto 0,75 mmol/L (o < 1,8 mg/dL) si considera che vi sia una carenza di magnesio. È possibile che si verifichi una carenza funzionale anche con valori vicini al limite inferiore della norma.
Quali sono i sintomi più comuni della carenza di magnesio?
Crampi, spasmi muscolari, stanchezza, vertigini, insonnia, mal di testa, nebbia mentale, irritabilità e palpitazioni.
Fonti:
https://ods.od.nih.gov/factsheets/Magnesium-HealthProfessional/

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