Che cos’è l’erba biancospino?
Il biancospino (Crataegus monogyna) è un arbusto a foglie larghe perenne o un albero basso della famiglia delle Rosacee (Rosaceae), che raggiunge tra i 3 e gli 8 metri di altezza. Si distingue per i fiori bianchi o rosati che appaiono alla fine della primavera, e per i frutti rossi, a volte rosso scuro, che maturano alla fine dell’estate e in autunno.
Si sviluppa spontaneamente nel clima temperato dell’Europa, compresa la Bulgaria, nonché in parti dell’Asia e del Nord America. Preferisce luoghi soleggiati o semiombreggiati: siepi, radure forestali, margini di boschi e zone collinari.
Parti del biancospino utilizzate
Tutte le parti del biancospino sono usate nella medicina popolare, anche se vi è una differenza nel rapporto dei composti attivi:
I fiori – si raccolgono tra maggio e giugno, prima della piena fioritura, e si essiccano all’ombra.
Le foglie – spesso vengono combinate con i fiori nelle miscele vegetali.
I frutti – si raccolgono completamente maturi tra settembre e ottobre, si essiccano oppure si utilizzano freschi in tinture, sciroppi e tisane.
Sostanze attive nel biancospino

Il biancospino è un vero e proprio laboratorio farmaceutico naturale – eccezionalmente ricco di sostanze attive e fitonutrienti di vari gruppi. È proprio il suo profilo chimico la base della sua azione farmacologica e spiega il suo ampio uso terapeutico, in particolare per il sistema cardiovascolare.
I componenti più studiati includono flavonoidi, proantocianidine, acidi triterpenici ed altri composti biologicamente attivi.
Flavonoidi
I flavonoidi nel biancospino includono quercetina, iperoside, vitexina e rutina.
Ecco cosa è importante sapere su di essi:
Quercetina – potente antiossidante che stabilizza le membrane cellulari, riduce l’infiammazione e ha un effetto vasodilatatore.
Iperoside e vitexina – contribuiscono a migliorare il flusso coronarico e agiscono in modo cardioprotettivo migliorando la contrattilità del miocardio.
Rutina – rinforza i capillari e migliora la microcircolazione.
Proantocianidine (proantocianidine oligomeriche)
Questi polifenoli contribuiscono all’attività antiossidante e alla stabilizzazione delle strutture del collagene nelle pareti dei vasi. Hanno un effetto ipotensivo moderato, aiutano a normalizzare il ritmo cardiaco e aumentano l’elasticità delle arterie.
Acidi triterpenici
I principali rappresentanti sono l’acido ursolico, crataegolico e oleanolico. Ciò che li distingue è che manifestano proprietà antinfiammatorie e antiproliferative.
Si ritiene inoltre che contribuiscano anche ad un leggero effetto diuretico e vasodilatatore dell’erba.
Acidi fenolici
Comprendono l’acido clorogenico e l’acido caffeico. Hanno azione antiossidante e sostengono la funzione endoteliale (la funzionalità del rivestimento interno dei vasi sanguigni).
Aminopurine (adenosina, guanina)
Queste sostanze hanno un lieve effetto sedativo e vasodilatatore, e possono contribuire all’effetto complessivo calmante del biancospino in caso di tachicardia indotta dallo stress e lieve ansia.
L’azione combinata di tutte queste sostanze determina l’effetto cardiotonico, antiossidante, vasodilatatore e lieve sedativo del biancospino, specialmente nei disturbi cardiaci funzionali, nell’ipertensione arteriosa, nell’eccitazione nervosa e nei cambiamenti legati all’età nella funzione cardiaca.
A cosa serve il biancospino?

Il biancospino è una delle erbe più efficaci per sostenere il cuoree il sistema vascolare, conosciuta dall’umanità fin dall’antichità, con effetti ben documentati nella letteratura scientifica.
Ecco i suoi principali benefici:
Migliora la funzione cardiaca – rafforza la contrattilità del muscolo cardiaco, senza aumentare il suo fabbisogno di ossigeno. Adatto nell’ischemia cardiaca, nell’insufficienza cardiaca (stadi iniziali), nelle aritmie e nei cambiamenti legati all’età nel cuore, come cardiotonico.
Regola la pressione sanguigna – agisce come vasodilatatore, specialmente sulle coronarie, e aiuta ad abbassare la pressione sanguigna da lieve a moderata.
Calma il sistema nervoso – ha un lieve effetto sedativo, utile in caso di palpitazioni, ansia e tensione nervosa, specialmente se associate allo stress.
Protezione antiossidante – i flavonoidi e le proantocianidine del biancospino proteggono i vasi dallo stress ossidativo, migliorano la loro elasticità e robustezza.
Sostiene la circolazione periferica – può essere utile in caso di sensazione di estremità fredde, ronzio nelle orecchie o capogiri, legati a flusso sanguigno alterato.
Il biancospino non agisce rapidamente e sintomaticamente, ma funziona meglio se assunto per un lungo periodo, poiché l’effetto si accumula nel tempo – come è tipico dell’azione della maggior parte delle erbe. È adatto sia da solo, sia come parte di una fitoterapia complessa.
In quale forma può essere assunto il biancospino?
Il biancospino è disponibile in varie forme, ciascuna con i suoi vantaggi a seconda delle necessità e del modo d’uso:
Tintura – una delle forme con la maggiore biodisponibilità. Si assorbe rapidamente e consente dosaggi flessibili. Adatta in condizioni acute come palpitazioni, ansia o sbalzi di pressione arteriosa. Si accumula più rapidamente nell’organismo grazie a concentrazioni significativamente più elevate di sostanze attive; la gamma di composti che si ottiene tramite l’estrazione alcolica è più ampia rispetto alle altre forme descritte più sotto.
Tisana (infuso) – si usano più frequentemente i fiori e/o le foglie. Adatta per un’azione più lieve, con uso prolungato.
Compresse e capsule – estratti standardizzati con quantità precisa di principi attivi. Comode per terapie a lungo termine, soprattutto nei problemi cardiovascolari.
Sciroppo – meno comune, ma adatto a persone con stomaco sensibile.
Quando è raccomandato assumere il biancospino?
Il biancospino è particolarmente indicato per:
Persone con insufficienza cardiaca iniziale, lievi aritmie o cambiamenti legati all’età nel cuore;
Individui con pressione sanguigna elevata, specialmente in presenza di stress aumentato e in combinazione con estremità fredde;
In caso di palpitazioni, ansia o agitazione, quando i sintomi sono correlati a ipereccitabilità nervosa e cardiaca;
Persone anziane, per la loro funzione vascolare e l’attività cardiaca;
Persone con cattiva circolazione periferica – ronzio nelle orecchie, mani e piedi freddi, capogiri.
Raccomandazioni per l’assunzione del biancospino
Il dosaggio dell’erba dipende principalmente dalla forma che abbiamo scelto per assumerla.
Per esempio, per la tintura si assumono 15–30 gocce, 2–3 volte al giorno, diluite con un po’ d’acqua. Per l’estratto secco (forma in capsula o compressa): 160–900 mg al giorno (da suddividere in 2–3 somministrazioni). Per preparare un infuso, invece, servono 1–2 cucchiaini di pianta secca per 250 ml di acqua bollente – 2–3 volte al giorno.
Altre raccomandazioni importanti da sapere:
Periodo di assunzione: almeno 4–6 settimane, dato che l’effetto è cumulativo. Adatto anche per uso prolungato sotto controllo.
Momento del giorno: per i nervosi – pomeriggio e sera; per la pressione e il cuore – mattina e mezzogiorno.
Prima/dopo i pasti: le tinture generalmente si assumono prima dei pasti, le capsule – dopo.
Inoltre può essere combinato con valeriana (per lo stress), melissa (per il sonno), ginkgo biloba (per la circolazione periferica) o aglio (in caso di malattie cardiovascolari).
Possibili effetti collaterali

Il biancospino è una delle erbe più sicure se usato correttamente.
In rari casi sono stati documentati i seguenti effetti collaterali :
Lieve abbassamento della pressione sanguigna, vertigini o stanchezza – specialmente a dosi elevate;
Disturbi gastrici – in persone sensibili;
Interazione con farmaci, quali digossina o medicinali per la pressione alta (aumento del loro effetto).
Evitarne l’assunzione simultanea con farmaci senza consultare un medico, specialmente nei pazienti con patologie cardiache.
Domande frequenti

Il biancospino è efficace nei problemi del sistema cardiovascolare?
Sì, fin dall’antichità i suoi benefici per il cuore sono stati dimostrati, e oggi trovano anche supporto nella scienza.
Quali parti della pianta sono utili?
Tutte – le foglie, i fiori e il frutto della pianta possiedono proprietà curative.
fonti:
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