I grassi vengono spesso sottovalutati o persino demonizzati quando si parla di alimentazione e salute. La verità, però, è che svolgono un ruolo insostituibile in molti processi fisiologici e sono necessari per mantenere uno stato di salute ottimale.
In questo articolo esamineremo i principali tipi di grassi, le loro funzioni, quali sono salutari e quali dannosi, nonché quali miti su di essi non resistono al controllo scientifico.
Che cosa sono i grassi?

I grassi, noti anche come lipidi, sono composti organici costituiti principalmente da carbonio (C), idrogeno (H) e ossigeno (O), che si caratterizzano per la loro insolubilità in acqua e la solubilità in solventi organici come etere e cloroformio.
Rappresentano uno dei tre gruppi principali di macronutrienti (insieme alle proteine e ai carboidrati) e giocano un ruolo chiave in numerosi processi biologici, essendo nutrienti essenziali, insieme alle proteine e a differenza dei carboidrati. Ciò significa che devono essere assunti con l’alimentazione e non possono essere sintetizzati nell’organismo.
La forma più comune di grasso negli alimenti e nell’organismo è rappresentata dai trigliceridi – molecole composte da una molecola di glicerolo e tre molecole di acidi grassi. In senso più ampio, i grassi comprendono anche fosfolipidi, steroli (come il colesterolo) e vitamine liposolubili. Possono essere di origine animale o vegetale, e la struttura e il grado di saturazione degli acidi grassi determinano le loro proprietà fisico‑chimiche e l’impatto sulla salute.
Il ruolo dei grassi nell’organismo
I grassi svolgono numerose funzioni vitali nell’organismo: non sono semplicemente una fonte di energia, ma partecipano attivamente a processi strutturali, ormonali e metabolici.
Ecco i ruoli più importanti:
- Riserva energetica – i grassi forniscono circa 9 kcal/g, più del doppio del valore energetico dei carboidrati e delle proteine. L’organismo immagazzina i grassi nel tessuto adiposo come fonte di energia a lungo termine.
 - Costruzione delle membrane cellulari – i fosfolipidi e il colesterolo sono componenti chiave delle membrane cellulari, garantendo la loro flessibilità e integrità.
 - Sintesi ormonale – alcuni grassi (come il colesterolo) fungono da materia prima per la produzione di ormoni steroidei – come testosterone, estrogeni, cortisolo ecc.
 - Assorbimento delle vitamine liposolubili – i grassi sono necessari per l’assimilazione delle vitamine A, D, E e K, che non si dissolvono in acqua.
 - Protezione e termoregolazione – il tessuto adiposo sottocutaneo funge da isolante contro il freddo e da protezione meccanica per gli organi interni.
 - Partecipazione alle reazioni infiammatorie e immunitarie – gli acidi grassi omega‑3 e omega‑6 partecipano alla sintesi di eicosanoidi – molecole che regolano l’infiammazione, la risposta immunitaria e la pressione sanguigna.
 - Funzione cognitiva – il cervello è costituito principalmente da grassi, in particolare acidi grassi omega‑3 a lunga catena come la DHA, che sono importanti per la comunicazione neuronale e la memoria.
 
Queste funzioni sottolineano che i grassi non sono semplicemente «qualcosa da evitare», ma elementi essenziali per una alimentazione sana e il corretto funzionamento dell’organismo.
Modelli di accumulo dei grassi nell’organismo umano

L’accumulo di grassi nell’organismo non è un processo casuale, ma un meccanismo ben regolato, che dipende da genetica, equilibrio ormonale, sesso, età ed equilibrio energetico. I grassi vengono immagazzinati in tessuti e forme diverse, e possono essere considerati secondo diversi modelli principali:
1. Grasso sottocutaneo
- Questa è la forma più visibile di grasso, situata immediatamente sotto la pelle.
 - Si trova in aree come l’addome, le cosce, i fianchi, il petto e le braccia.
 - Ha una funzione termoisolante e protettiva, oltre a un ruolo nel sistema endocrino mediante il rilascio di ormoni come la leptina.
 
2. Grasso viscerale
- Si trova attorno agli organi interni nella cavità addominale — fegato, reni, intestini.
 - È associato a un alto rischio di malattie metaboliche, inclusa la resistenza all’insulina, il diabete di tipo 2 e problemi cardiovascolari.
 - È ormonalmente attivo e partecipa alla produzione di molecole infiammatorie (citochine).
 
3. Grasso intramuscolare
- Piccole quantità di grasso si trovano tra le fibre muscolari.
 - In condizioni normali serve come fonte rapida di energia per i muscoli, soprattutto durante attività fisica prolungata.
 - Un eccesso è tipico di persone con obesità e diabete.
 
4. Grasso bruno
- È presente principalmente nei neonati e in quantità minori negli adulti.
 - Ricco di mitocondri e di rete vascolare, esso genera calore mediante un processo chiamato termogenesi senza brividi.
 - Rappresenta un potenziale interesse per le terapie contro l’obesità, poiché brucia calorie invece di immagazzinarle.
 
5. Grasso beige
- Forma di transizione tra il grasso bianco e quello bruno.
 - Sotto l’influenza del freddo o dell’attività fisica, alcune cellule del grasso bianco acquisiscono funzioni di quello bruno – iniziano a bruciare energia e a produrre calore.
 - È considerato un grasso adattivo, che può migliorare la salute metabolica.
 
L’organismo non semplicemente immagazzina grassi – sceglie quale tipo, in quale forma e dove accumularli in base alle necessità, alla genetica e all’ambiente. Comprendere questi modelli è fondamentale per una gestione efficace del peso e per la prevenzione delle malattie metaboliche.
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Tipi di grassi

I grassi negli alimenti e nel corpo possono essere classificati secondo diversi criteri — struttura chimica, origine o luogo di accumulo. Conoscere i diversi tipi di grassi è importante non solo per una buona alimentazione, ma anche per comprendere la nostra salute metabolica.
Secondo la struttura chimica:
- Grassi saturi
Sono grassi in cui tutti gli atomi di carbonio sono legati a idrogeni (non hanno doppi legami). Si trovano più comunemente nei prodotti animali (carne, burro, formaggi) e in alcuni grassi vegetali come l’olio di cocco. Se consumati in eccesso, possono aumentare il colesterolo LDL. - Grassi insaturi
 
Si suddividono in:
- Monoinsaturi (es. olio d’oliva, avocado) – benefici per la salute cardiovascolare.
 - Poliinsaturi (acidi grassi omega‑3 e omega‑6) – grassi essenziali che partecipano alla regolazione dell’infiammazione e alla funzione cerebrale.
 - Grassi trans
Grassi idrogenati artificialmente, presenti negli alimenti industrialmente trasformati. Aumentano il colesterolo “cattivo” LDL e riducono quello “buono” HDL – e rappresentano un serio fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. 
Secondo l’origine:
- Grassi animali
Includono burro, lardo, sego, grasso di manzo o di maiale e sono principalmente saturi, ma contengono anche piccole quantità di acidi grassi mono‑ e poliinsaturi. Alcuni (come l’olio di pesce) sono ricchi di utili omega‑3. - Grassi vegetali
Principalmente insaturi. Le fonti includono oli di oliva, avocado, noci, semi di lino, girasole e altri. Una scelta più sana se consumati con moderazione e preparati con delicatezza termica. 
Quali tipi di grassi sono raccomandati per il consumo?
Non tutti i grassi sono dannosi – anzi. Una corretta selezione dei grassi nella dieta è fondamentale per mantenere un metabolismo sano, protezione cardiovascolare ed equilibrio ormonale.
Ecco quali tipi di grassi sono considerati utili e quali sconsigliati:
Grassi raccomandati per il consumo:
- Grassi monoinsaturi – presenti in olio d’oliva, avocado, mandorle e altra frutta secca. Abbassano il colesterolo LDL (“cattivo”) e mantengono l’elasticità dei vasi sanguigni.
 - Grassi poliinsaturi – in particolare gli acidi grassi omega‑3 e omega‑6, contenuti nel pesce grasso (salmone, sgombro), olio di lino e di noci. Hanno effetti antinfiammatori e rafforzano il sistema nervoso.
 
Grassi da limitare:
- Grassi trans – grassi artificiali presenti in margarine, wafer, biscotti e fast food. Aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.
 - Grassi saturi in quantità eccessive – come quelli presenti nelle carni grasse, nel burro e nell’olio di palma. Non sono completamente dannosi, ma vanno consumati con moderazione – meno del 10% dell’apporto calorico giornaliero.
 
Il corretto rapporto tra questi grassi ha un effetto a lungo termine sulla salute. Invece di escludere completamente i grassi, puntate a una scelta consapevole – in questo modo fornirete al corpo gli acidi grassi necessari, senza sovraccaricare cuore e metabolismo.
Apporto giornaliero raccomandato di grassi

Per funzionare in modo ottimale, il corpo umano ha bisogno ogni giorno di una certa quantità di grassi. Essi sono una fonte importante di energia e aiutano l’assorbimento delle vitamine liposolubili, ma un consumo eccessivo può causare problemi di salute. È quindi importante seguire le raccomandazioni sull’apporto giornaliero, che variano in base all’età, al sesso e al livello di attività fisica.
- L’apporto giornaliero totale di grassi dovrebbe rappresentare circa il 20‑35% del fabbisogno calorico complessivo.
 - I grassi saturi non dovrebbero superare il 10% dell’apporto calorico giornaliero.
 - I grassi poliinsaturi e monoinsaturi dovrebbero costituire la maggior parte dei grassi nella dieta.
 - I grassi trans dovrebbero essere evitati il più possibile e costituire meno dell’1% dell’apporto giornaliero.
 
Seguire queste linee guida aiuta a mantenere un peso sano e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, assicurando al contempo che l’organismo riceva i nutrienti di cui ha bisogno.
Domande frequenti

Quali sono i principali tipi di grassi alimentari?
Secondo l’origine, si dividono in vegetali e animali, mentre secondo la loro struttura chimica, in saturi e insaturi.
I grassi fanno male?
No, sono nutrienti essenziali senza i quali la vita non è possibile, basta solo fare attenzione al tipo e alla quantità assunta.
I grassi trans sono pericolosi?
Sì, sono composti dannosi comprovati ed è consigliabile eliminarli completamente dalla dieta.

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