- È possibile un'intossicazione da vitamina A?
- Perché la vitamina A è tossica?
- Qual è il livello tossico della vitamina A?
- Sintomi dell’iper‑vitaminosi A
- Fattori di rischio per il sovradosaggio da vitamina A
- Sovradosaggio di vitamina A nei bambini e neonati
- Trattamento dell’intossicazione da vitamina A
- Come prevenire il sovradosaggio da vitamina A?
- Domande frequenti
La vitamina A è essenziale per la salute degli occhi, il sistema immunitario, la pelle e la crescita cellulare. Si presenta in due forme principali – la vitamina A preformata (retinoidi), presente negli alimenti animali, e il provitamina A (carotenoidi), contenuta nei vegetali.
Nonostante la sua importanza per il corpo, l’assunzione di quantità eccessive di vitamina A può causare seri problemi di salute.
In questo articolo esamineremo i sintomi di un’overdose, quando può verificarsi e come riconoscere che i livelli di vitamina A superano i limiti sicuri.
È possibile un'intossicazione da vitamina A?

È possibile un’intossicazione da vitamina A, specialmente quando viene assunta sotto forma di integratori o farmaci.
L’overdose di solito non si verifica consumando alimenti ricchi di provitamina A (come beta‑carotene da carote, patate dolci e zucca), poiché l’organismo regola la conversione nella forma attiva secondo le esigenze.
I rischi di sovradosaggio insorgono soprattutto con un’assunzione eccessiva di retinoidi – la forma attiva della vitamina A, presente in fegato, olio di pesce e alcuni integratori sintetici.
Poiché la vitamina A è liposolubile, si accumula nel fegato e in altri tessuti, il che può causare tossicità nota come iper‑vitaminosi A.
Esistono due tipi principali di sovradosaggio:
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Sovradosaggio acuto: conseguenza di un’assunzione unica di dosi molto elevate (per esempio diverse volte superiori al fabbisogno giornaliero raccomandato).
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Sovradosaggio cronico: si sviluppa con assunzione prolungata di alte dosi di vitamina A per un lungo periodo.
Entrambi i casi possono provocare conseguenze serie per la salute, che analizzeremo nella parte seguente.
Perché la vitamina A è tossica?
Questa vitamina è tossica perché appartiene al gruppo delle vitamine liposolubili, che si accumulano nell’organismo, invece di essere eliminate facilmente con le urine, come avviene per le vitamine idrosolubili (per esempio vitamina C e le vitamine del gruppo B).
Ciò significa che assumendo dosi elevate, specialmente sotto forma di retinolo o palmitato di retinile, l’organismo non riesce efficacemente a espellere l’eccesso, il che porta a accumulo tossico, soprattutto nel fegato.
I meccanismi della tossicità includono:
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Danno alle membrane cellulari: livelli elevati di vitamina A possono compromettere la funzione delle cellule, inclusi quelle epatiche, ossee e nervose.
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Sbilanciamento di altre vitamine e minerali: in particolare la vitamina D e il calcio, il che può causare malattie delle ossa.
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Eccessiva stimolazione genica: i retinoidi influenzano l’espressione genica e la differenziazione cellulare; in eccesso ciò può portare a danni cellulari e disfunzioni.
Il rischio più grave di tossicità da vitamina A riguarda le donne in gravidanza. Dosi elevate, specialmente sotto forma di retinoidi, possono avere effetti teratogeni e causare malformazioni congenite nel feto.
Per questo la vitamina A va assunta con cautela e in conformità con il fabbisogno giornaliero raccomandato, specialmente quando si tratta di forme sintetiche o dosi terapeutiche.
Qual è il livello tossico della vitamina A?
Il livello tossico di vitamina A dipende dalla forma, dalla durata dell’assunzione e dalla sensibilità individuale.
Generalmente la tossicità è associata all’assunzione eccessiva della forma pronta di vitamina A (retinolo e palmitato di retinile), non del provitamina A (come il beta‑carotene), che è molto più sicura.
Assunzione giornaliera raccomandata (RDA):
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Per uomini adulti: 900 µg RAE (equivalenti di retinolo)
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Per donne adulte: 700 µg RAE
Il limite superiore tollerabile (UL – Upper Intake Level) per uomini e donne adulti è 3.000 µg RAE al giorno (equivalente a circa 10.000 UI di vitamina A preformata).
L’assunzione superiore a questo limite per un periodo prolungato aumenta il rischio di tossicità cronica. Un’assunzione molto superiore a questo limite per breve tempo può causare un’intossicazione acuta.
Esempi di livelli tossici:
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Intossicazione acuta: assunzione unica di 25.000‑50.000 UI (7.500‑15.000 µg) o più, particolarmente pericolosa per i bambini.
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Tossicità cronica: assunzione di oltre 10.000 UI (3.000 µg) al giorno per settimane o mesi, specialmente senza controllo medico.
È importante notare che il beta‑carotene (da carote, zucca ecc.) non causa tossicità, perché il corpo converte solo la quantità necessaria nella forma attiva.
Nella peggiore delle ipotesi può provocare carotenodermia – pigmentazione temporanea arancione della pelle, che non è pericolosa.
Sintomi dell’iper‑vitaminosi A

I sintomi dell’iper‑vitaminosi A dipendono dal tipo di sovradosaggio. La forma acuta compare rapidamente dopo un’assunzione singola di dose molto elevata. Quella cronica si sviluppa gradualmente con assunzione prolungata oltre i livelli consentiti.
Sovradosaggio acuto
Nel sovradosaggio acuto i sintomi si manifestano da ore a giorni dopo l’assunzione.
I più comuni includono:
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Nausea e vomito
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Forte mal di testa (spesso pulsante)
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Vertigini
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Visione offuscata o visione doppia
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Aumento della pressione intracranica (talvolta evidente con fontanelle gonfie nei neonati)
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Irritabilità e confusione
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Letargia o sonnolenza
Sovradosaggio cronico
In questo tipo di sovradosaggio i sintomi compaiono dopo settimane o mesi.
I sintomi più comuni del sovradosaggio cronico includono:
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Pelle secca e desquamata
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Labbra screpolate
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Perdita e assottigliamento dei capelli
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Dolori articolari e ossei
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Debolezza e stanchezza
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Perdita di appetito e dimagrimento
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Epatomegalia (fegato ingrossato), talvolta con dolore nella parte superiore destra dell’addome
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Mal di testa e disturbi visivi
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Disturbi mestruali nelle donne
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Aumentata sensibilità alla luce
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Sintomi di osteoporosi o maggiore rischio di fratture
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Effetti teratogeni in gravidanza: Malformazioni nel feto
Se si sospetta ipervitaminosi A, è importante interrompere immediatamente l’assunzione dell’integratore e consultare un medico. La diagnosi si basa su esami del sangue e valutazione dei sintomi.
Fattori di rischio per il sovradosaggio da vitamina A
Non tutte le persone corrono lo stesso rischio di sovradosaggio da vitamina A. Esistono situazioni e condizioni che aumentano significativamente la possibilità di accumulo tossico nell’organismo.
Uso eccessivo di integratori

Il rischio più comune è legato all’assunzione di dosi elevate di retinolo o palmitato di retinile da integratori o multivitaminici, spesso senza supervisione medica. L’uso combinato di diversi prodotti contenenti vitamina A può inconsapevolmente superare il limite consentito.
Farmaci contenenti retinoidi
Medicinali come isotretinoina (per l’acne) o acitretina (per la psoriasi) sono forme sintetiche di vitamina A e comportano un alto rischio di ipervitaminosi se usati in modo scorretto.
Questi farmaci sono fortemente teratogeni e richiedono uno stretto controllo medico, soprattutto nelle donne in età fertile.
Malattie epatiche
Il fegato è il principale organo di stoccaggio e metabolizzazione della vitamina A e in condizioni come la cirrosi, epatite o steatosi, la capacità dell’organismo di regolare i livelli vitaminici si riduce, aumentando il rischio di accumulo.
Diete ricche di fegato
Il consumo frequente di fegato (soprattutto di vitello o di merluzzo) può portare a un sovradosaggio naturale, poiché contiene altissime concentrazioni di retinolo.
Gravidanza

Alti livelli di vitamina A (oltre 3.000 µg RAE al giorno) durante il primo trimestre comportano un rischio di malformazioni congenite.
Le donne in gravidanza devono prestare particolare attenzione agli integratori e ai farmaci contenenti retinoidi.
Bambini e neonati
A causa del fegato più piccolo e della minore tolleranza, i bambini sono più suscettibili alla tossicità anche con dosi inferiori rispetto agli adulti.
Nei bambini e neonati, il sovradosaggio di vitamina A è pericoloso, poiché il loro fegato è meno efficiente nell’eliminare l’eccesso, portando a danno epatico e ittero, particolarmente rischioso nei più piccoli.
L’uso eccessivo di alimenti arricchiti, gocce o sciroppi con vitamina A senza dosaggio preciso rappresenta un rischio.
Abuso di alcol
L’alcol danneggia il fegato e amplifica gli effetti tossici della vitamina A. La combinazione di alcol e retinoidi è fortemente sconsigliata e può accelerare l’insorgenza di tossicità epatica.
Il sovradosaggio di vitamina A è improbabile con una dieta equilibrata, ma può diventare pericoloso con un consumo eccessivo di integratori, alcune interazioni farmacologiche o in presenza di malattie epatiche. Consultare un medico prima di assumere dosi elevate, soprattutto se si rientra in un gruppo a rischio.
Sovradosaggio di vitamina A nei bambini e neonati
I bambini e soprattutto i neonati sono molto più vulnerabili agli effetti tossici della vitamina A a causa delle scorte corporee più ridotte, della funzionalità epatica immatura e della fisiologia sensibile; l’overdose può verificarsi anche con dosi relativamente basse, se assunte a lungo o in modo scorretto.
Cause del sovradosaggio nei bambini:

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Dosaggio errato di gocce o sciroppi contenenti vitamina A, specialmente se somministrati senza indicazione medica.
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Combinazione di più prodotti contenenti vitamina A (es. multivitaminici + olio di pesce).
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Consumo frequente di fegato o prodotti epatici.
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Dosi terapeutiche per carenza non ridotte dopo la normalizzazione dei valori.
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Assunzione di farmaci con retinoidi, sebbene rara nei bambini.
Sintomi di sovradosaggio acuto nei bambini:
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Vomito
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Irritabilità e pianto intenso
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Sonnolenza o letargia
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Gonfiore della fontanella (la parte molle del cranio nei neonati)
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Gonfiore del viso
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Convulsioni (in rari casi)
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Visione offuscata
Sintomi di tossicità cronica da vitamina A:
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Crescita rallentata
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Perdita di appetito
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Pelle secca e eruzioni cutanee
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Caduta dei capelli
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Dolori articolari
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Sporgenza oculare
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Aumento della pressione intracranica
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Danno epatico (nei casi gravi)
Diagnosi e trattamento
Il medico può prescrivere esami del sangue per misurare i livelli di retinolo e degli enzimi epatici.
In caso di ipervitaminosi A confermata interrompere immediatamente l’assunzione e, se necessario, procedere con un trattamento sintomatico e monitoraggio.
Per prevenire il sovradosaggio di vitamina A nei bambini, è fondamentale rispettare il dosaggio preciso degli integratori, stabilito dal pediatra.
Non somministrare multivitaminici “per precauzione”, soprattutto se il bambino è ben nutrito e riceve abbastanza vitamine tramite una dieta varia.
Fare attenzione anche a prodotti come l’olio di pesce, poiché spesso contengono elevate quantità di vitamina A che possono accumularsi nell’organismo se assunti per lunghi periodi.
Nei neonati e nei bambini piccoli anche un integratore apparentemente “innocuo” può causare livelli tossici. Il consulto con un pediatra è obbligatorio, soprattutto in caso di assunzione prolungata di vitamine.
Trattamento dell’intossicazione da vitamina A
L’intossicazione da vitamina A, nota come ipervitaminosi A, richiede un riconoscimento tempestivo e un trattamento adeguato in base alla gravità dei sintomi e al tipo di sovradosaggio (acuto o cronico).
In molti casi, le misure sono sintomatiche e mirano a interrompere la fonte della vitamina A e sostenere le funzioni dell’organismo.
Interruzione immediata della fonte
Il primo e più importante passo in presenza di sintomi di tossicità è sospendere l’assunzione di vitamina A sotto forma di integratori, farmaci con retinoidi o alimenti ricchi di vitamina A (es. fegato).
Lavanda gastrica o carbone attivo (in caso di avvelenamento acuto)

In caso di assunzione recente di una dose molto elevata di vitamina A (entro 1–2 ore), si può procedere in ambiente ospedaliero con lavanda gastrica o somministrazione di carbone attivo. Questo limita l’assorbimento della vitamina e riduce il rischio di effetti tossici.
Monitoraggio medico e analisi
Di norma si monitorano la funzione epatica (enzimi epatici, bilirubina), i livelli di retinolo nel sangue (se disponibili) e i segni di pressione intracranica, soprattutto nei bambini.
Trattamento sintomatico
Il trattamento sintomatico in caso di sovradosaggio da vitamina A è mirato ad alleviare i sintomi presenti e mantenere le funzioni vitali dell’organismo.
L’approccio dipende dai disturbi specifici e dal grado di danno:
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Disidratazione: Si previene con terapia infusionale (in caso di vomito o diarrea).
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Mal di testa e edema: Si trattano con diuretici o mannitolo in caso di pressione intracranica elevata (secondo indicazione medica).
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In caso di danno epatico: Trattamento di supporto, epatoprotettori, riposo ed evitamento di sostanze epatotossiche (inclusi alcol e alcuni farmaci).
Cure speciali nei bambini

I bambini necessitano di monitoraggio più rigoroso, anche in presenza di sintomi lievi. Può rendersi necessaria l’ospedalizzazione, in caso di segni di edema cerebrale, convulsioni, vomito grave o forte sonnolenza.
Recupero
In caso di intossicazione acuta, i sintomi di solito si risolvono in pochi giorni dopo l’interruzione dell’assunzione, mentre in caso di intossicazione cronica il recupero può richiedere settimane o mesi, soprattutto se vi è un coinvolgimento epatico o osseo.
Non esiste un antidoto specifico per la vitamina A. L’approccio migliore è il riconoscimento precoce, l’interruzione della fonte e il monitoraggio medico. Non tentate mai l’autotrattamento in caso di sospetta ipervitaminosi – consultate un medico.
Come prevenire il sovradosaggio da vitamina A?
Il sovradosaggio di vitamina A è completamente prevenibile con un’assunzione corretta e consapevole. Sebbene questa vitamina sia fondamentale per la salute, di più non significa meglio, soprattutto nel caso delle vitamine liposolubili come questa.
Ecco come ridurre il rischio di ipervitaminosi A:
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Rispettare la dose giornaliera raccomandata (RDA):La misura preventiva più importante.
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Controllare le etichette degli integratori: Verificate se la vitamina A è sotto forma di retinolo (palmitato di retinile, acetato di retinile) o come beta‑carotene.
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Evitare gli integratori combinati, in cui più prodotti contengono vitamina A, poiché il sovradosaggio può avvenire facilmente.
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Non esagerare con il fegato: Il consumo deve essere occasionale e moderato, soprattutto nei bambini, nelle donne in gravidanza e in chi ha problemi epatici.
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Non fare autotrattamenti con alte dosi: Non assumere alte dosi di vitamina A per migliorare vista, pelle o immunità senza controllo medico.
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In caso di carenza:Il trattamento deve essere gestito da uno specialista, con successivo monitoraggio dei livelli.
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Consultarsi in gravidanza o in caso di malattie croniche: Se sei incinta o soffri di malattie epatiche, ossee o renali, evita l’assunzione autonoma di integratori di vitamina A.
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Assumere la vitamina A principalmente dagli alimenti:Con una dieta equilibrata e sana il rischio di ipervitaminosi è praticamente nullo.
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Consumare fonti alimentari diversificate: Carote, zucca, spinaci, frutta e verdura rossa e gialla, uova, latticini.
Il sovradosaggio da vitamina A è facilmente evitabile seguendo le raccomandazioni per un’assunzione sicura, evitando combinazioni eccessive di integratori e consultando un medico quando necessario. Moderazione e consapevolezza sono la chiave per un’assunzione vitaminica salutare.
Domande frequenti

Il sovradosaggio di vitamina A è pericoloso?
Il sovradosaggio da vitamina A è il più pericoloso tra tutte le vitamine.
È possibile il sovradosaggio da una singola dose elevata?
Teoricamente sì, quindi è importante fare attenzione anche durante trattamenti per patologie come l’acne – consultate sempre un medico.
È possibile un sovradosaggio da vitamina A proveniente dagli alimenti?
Sì, è possibile soprattutto in caso di consumo frequente e abbondante di fegato o olio di fegato di merluzzo. Questi alimenti contengono livelli molto alti di retinolo – la forma attiva della vitamina.

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