- Il tè verde aiuta con la pressione alta?
- Componenti attivi e proprietà terapeutiche che influenzano la pressione sanguigna
- Meccanismo d’azione del tè verde nell’ipertensione
- Come assumere tè verde in caso di pressione alta
- Il consumo di tè verde può sostituire il trattamento convenzionale?
- Domande frequenti
Il tè verde è la bevanda più consumata a livello mondiale, una tradizione che ha origine nei popoli orientali come la Cina e il Giappone, per i quali non è semplicemente una bevanda, ma una parte imprescindibile della vita. Nei secoli il tè verde si è dimostrato un’erba utile con numerosi benefici per l’organismo umano, molti dei quali supportati dalla scienza moderna.
In questo articolo ci concentreremo sui benefici dell’assunzione di tè verde – indipendentemente dalla sua forma – per la salute del sistema cardiovascolare e, più specificamente, sui valori della pressione sanguigna in persone sane.
Il tè verde aiuta con la pressione alta?

Diversi studi clinici ed epidemiologici esaminano la relazione tra il consumo di tè verde e i livelli di pressione arteriosa. Sebbene i risultati non siano del tutto univoci, i dati aggregati da revisioni sistematiche e meta‑analisi indicano che un’assunzione regolare di tè verde può esercitare un effetto moderato di abbassamento della pressione sanguigna, specialmente in persone con ipertensione lieve o moderata.
Secondo una meta‑analisi di 13 studi clinici randomizzati, pubblicata sul British Journal of Nutrition (2014*), il consumo quotidiano di tè verde per un periodo di almeno 12 settimane è associato a una riduzione media della pressione sistolica di circa 2‑3 mmHg e diastolica di 1‑2 mmHg. Risultati simili sono stati riportati anche in altre revisioni, incluso il Cochrane Database of Systematic Reviews, dove si sottolinea che l’effetto è più marcato nei partecipanti con pressione sanguigna elevata all’inizio degli studi.
È importante notare che il tè verde non può essere considerato come mezzo primario per il trattamento dell’ipertensione, ma piuttosto come complemento a uno stile di vita salutare e alla terapia farmacologica prescritta. I suoi potenziali benefici sono legati a un’assunzione a lungo termine e manifestano un effetto più forte in un contesto di regime alimentare e comportamentale complessivo volto al controllo della pressione.
Componenti attivi e proprietà terapeutiche che influenzano la pressione sanguigna

I principali composti biologicamente attivi nel tè verde che possono influenzare la pressione sanguigna sono le catechine, L‑teanina, così come i fluoro, il potassio e moderate quantità di caffeina. Questi componenti interagiscono con diversi sistemi fisiologici, influenzando il tono vascolare, la funzione endoteliale, i processi infiammatori e lo stato antiossidante dell’organismo.
Catechine (specialmente epigallocatechina‑3‑galato – EGCG)
Le catechine sono composti polifenolici con proprietà antiossidanti, vasodilatatrici e antinfiammatorie. L’EGCG, il più attivo tra esse, migliora la funzione endoteliale aumentando la biodisponibilità dell’ossido nitrico (NO) – mediatore chiave nella dilatazione dei vasi sanguigni. Ciò conduce a una riduzione della resistenza vascolare periferica e, conseguentemente, della pressione arteriosa.
L‑teanina
L’aminoacido L‑teanina, specifico del tè, manifesta un effetto calmante e ansiolitico attraverso la modulazione dei livelli di serotonina, dopamina e GABA. Migliorando la regolazione nervosa e riducendo i livelli di stress, la L‑teanina può contribuire indirettamente a stabilizzare la pressione arteriosa, specialmente in pazienti con ipertensione correlata a stress o ansia.
Potassio
Il tè verde contiene potassio – minerale che aiuta l’equilibrio del sodio nell’organismo e possiede un effetto diuretico naturale. Stimolando l’eliminazione del sodio e dell’acqua, il potassio può ridurre il volume del sangue circolante e, di conseguenza, la pressione arteriosa.
Caffeina (in dosi da basse a moderate)
Pur se la caffeina è tradizionalmente associata a un aumento a breve termine della pressione sanguigna, la sua concentrazione nel tè verde è significativamente più bassa rispetto al caffè. Con un consumo cronico e moderato, la caffeina può addirittura aumentare la sensibilità all’insulina e migliorare i parametri metabolici, che influenzano indirettamente in modo positivo la salute cardiovascolare.
Meccanismo d’azione del tè verde nell’ipertensione
Il meccanismo attraverso cui il tè verde influisce sulla pressione sanguigna è multicomponente e comprende contemporaneamente modulazione endoteliale, protezione antiossidante, azione antinfiammatoria, nonché regolazione del sistema nervoso simpatico. Alla base di questi effetti c’è l’azione sinergica delle catechine, della L‑teanina e di altri fitochimici, che agiscono su processi fisiologici chiave.
Miglioramento della funzione endoteliale
L’endotelio – il rivestimento interno dei vasi sanguigni – svolge un ruolo decisivo nella regolazione del contenuto di ossido nitrico (NO). L’EGCG e le altre catechine stimolano la sintesi di NO mediante l’attivazione della ossido nitrico endoteliale sintasi (eNOS). L’aumentata produzione di NO porta a vasodilatazione, riduzione della resistenza periferica e, di conseguenza, abbassamento della pressione sanguigna.
Azione antiossidante e antinfiammatoria
Lo stress ossidativo cronico e l’infiammazione di basso grado sono legati allo sviluppo e alla progressione dell’ipertensione. Le catechine nel tè verde neutralizzano le specie reattive dell’ossigeno (ROS) e sopprimono mediatori pro‑infiammatori come TNF‑α e IL‑6, cosa che contribuisce a un migliore tono vascolare e a un rischio più basso di disfunzione endoteliale.
Regolazione dell’attività del sistema nervoso simpatico
La L‑teanina e le quantità moderate di caffeina nel tè verde influenzano il sistema nervoso centrale, migliorando l’equilibrio tra attività simpatica e parasimpatica. Il risultato è una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, specialmente in individui con elevata reattività allo stress.
Effetto metabolico

Alcuni studi indicano che l’assunzione regolare di tè verde può migliorare la sensibilità all’insulina, il profilo lipidico e la composizione corporea, il che ha un effetto secondario sulla pressione sanguigna, specialmente nel contesto della sindrome metabolica. L’effetto combinato del tè verde, con la regolazione iniziale del colesterolo LDL e successiva riduzione della sua ossidazione da parte dei radicali liberi porta a un rischio più basso di sviluppo di aterosclerosi e depositi di placche sulle pareti dei vasi, preservando per un tempo più lungo le loro proprietà elastiche.
Come assumere tè verde in caso di pressione alta
La modalità corretta di assunzione del tè verde è fondamentale per ottenere l’effetto desiderato sulla pressione sanguigna, senza rischio di effetti collaterali. Sebbene il tè verde sia considerato un rimedio naturale, i suoi componenti attivi esercitano un’effettiva azione farmacologica, pertanto si raccomanda un approccio moderato e costante.
Dose raccomandata e frequenza
La maggior parte degli studi con risultati positivi utilizza 2‑3 tazze al giorno (circa 400‑600 ml in totale), preparate con 1‑2 grammi di foglie secche per tazza. Questa assunzione garantisce una quantità sufficiente di catechine e L‑teanina, senza portare a un accumulo di caffeina o irritazione gastrica.
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Tempo ottimale di assunzione: tra i pasti o 30‑60 minuti dopo un pasto. 
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Evita l’assunzione serale, poiché anche basse quantità di caffeina possono influire sul sonno nelle persone sensibili. 
Come prepararlo correttamente
È importante che l’infusione si faccia con acqua a temperatura di circa 70‑80°C (non bollente), e lasciata in infusione per 2‑3 minuti. Un’infusione troppo lunga o acqua eccessivamente calda aumenta l’estrazione della caffeina e dei tannini, il che può causare effetti indesiderati.
Combinazioni e formule
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Estratto standardizzato – sul mercato si possono trovare estratti secchi di alta qualità di tè verde – per chi non ama il sapore della bevanda o trova più facile assumere una capsula piuttosto che preparare il tè. 
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Con menta o melissa – per un’azione sedativa e vasodilatatrice aggiuntiva. 
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Con una fetta di limone – migliora l’assorbimento delle catechine e rinfresca il gusto. 
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Con zenzero – intensifica l’effetto antinfiammatorio e vasodilatatore. 
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Evita l’aggiunta di latte, poiché le proteine in esso contenute possono ridurre l’assorbimento degli antiossidanti. 
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Durata dell’assunzione
Per ottenere un effetto misurabile sulla pressione sanguigna, il tè verde deve essere assunto regolarmente per almeno 8‑12 settimane, secondo i dati degli studi clinici. L’effetto non è immediato, ma cumulativo, collegato a un miglioramento a lungo termine della funzione endoteliale e a una riduzione dello stress ossidativo.
Quando fare attenzione:
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In persone che assumono farmaci per la pressione sanguigna o anticoagulanti, il tè verde dovrebbe essere consumato con cautela, per evitare interazioni con i medicinali. 
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Dosi elevate di catechine possono affaticare il fegato in individui predisposti – specialmente se assunte sotto forma di estratti. 
Il consumo di tè verde può sostituire il trattamento convenzionale?
No. Il tè verde non dovrebbe essere usato come sostituto del trattamento convenzionale per la pressione alta, specialmente in pazienti con ipertensione già diagnosticata o con rischio cardiovascolare elevato. Sebbene possieda proprietà utili – compresi effetti antiossidanti, vasodilatatori e antinfiammatori – il suo effetto è moderato e di supporto, non terapeutico nel senso classico.
Come complemento a una dieta corretta e all’attività fisica, nonché alla terapia prescritta da uno specialista, esso può potenziare gli effetti del trattamento farmacologico e migliorare la funzione vascolare. Ma da solo non è sufficiente per valori di pressione che superano i limiti diagnostici (≥140/90 mmHg).
Domande frequenti
Il tè verde aiuta con la pressione alta?
Sì, ci sono dati provenienti da numerosi studi che indicano che l’assunzione può essere efficace per ridurre la pressione sanguigna, dato che l’effetto è cumulativo. Tuttavia non può essere paragonato all’effetto dei farmaci specificamente progettati per questo scopo.
Si può fare affidamento sul consumo di tè verde in caso di ipertensione?
No, sebbene esso riduca effettivamente i livelli di pressione sanguigna, non può sostituire la terapia convenzionale, specialmente in presenza di ipertensione clinicamente significativa oltre 140/90 mmHg.
Il tè verde aiuta con il colesterolo alto?
Sì, l’assunzione di tè verde può abbassare i livelli del colesterolo “cattivo” e proteggere dallo sviluppo dell’aterosclerosi.
Fonti:
 


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